Troppi virus respiratori in circolazione: l’allerta è alta, ecco cosa fare

Preoccupa e non poco, il diffondersi di nuove malattie respiratorie in Europa, che potrebbero mettere a dura prova i nostri già fragili sistemi ospedalieri. Cosa sta accadendo? Cosa dobbiamo temere esattamente?

L’emergenza sanitaria legata al Covid-19, che per oltre due anni ha attanagliato le nostre vite, ha distolto l’attenzione da altri virus, anche potenzialmente mortali, che covavano sotto la cenere e che attendevano di venire fuori da un momento all’altro.

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Virus: la nuova patologia respiratoria mette in allerta i sanitari europei – ladestranews.it

Se è vero che nel mondo migliaia di persone, nel silenzio assoluto, muoiono ogni anno di influenze respiratorie, che si trasformano in nemici invincibili quando il soggetto attaccato è un neonato, oppure un anziano con patologie pregresse, l’emergenza Covid, con i suoi distanziamenti sociali, con l’obbligatorietà delle mascherine, non ha fatto altro che “concederci il vantaggio” di concentrarci su un unico avversario, tenendoci lontani da altri rischi. Gli altri virus attendevano il proprio turno e hanno fatto capolino quando la quiete sembrava tornata sovrana.

Poche persone, tra la gente comune, avevano sentito parlare del virus respiratorio sinciziale (RSV). Oggi è sulle colonne di tutti i giornali continentali. Tuttavia, questa causa comune di polmonite e bronchiolite (infiammazione delle vie aeree) sta riempiendo sempre più i letti degli ospedali in Europa. Gli Usa e il Centro America la conosco bene.

Rsv, virus respiratorio sinciziale: perché l’Europa dallo scorso autunno è in allarme

Non è un caso che, nello scorso novembre, mentre decine di stati americani combattevano contro l’Rsv, “nelle stanze dei bottoni” del Vecchio Continente, prendeva già forma il progetto di un trattamento preventivo per le infezioni del tratto respiratorio inferiore causate da RSV che otteneva via libera dalla Commissione europea, secondo una delle aziende produttrici. Il trattamento era il primo del suo genere a proteggere tutti i neonati nel loro primo anno di vita.

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Allerta virus respiratori in Europa: a rischio neonati e anziani – ladestranews.it

Un portavoce del produttore di farmaci Sanofi affermava, all’epoca, di aver anche sottoposto la ricerca alla Food and Drug Administration degli Stati Uniti per l’approvazione. La società aveva dichiarato di sperare che il trattamento fosse disponibile negli Stati Uniti per la stagione RSV 2023-2024. Si chiama Rsv ed è una patologia virale respiratoria che i medici conoscono bene. Ha fatto capolino prima negli Stati Uniti, a partire dallo scorso autunno: ma gli esperti sanitari europei sapevano bene che sarebbe arrivata anche da noi.

L’infezione da RSV può essere prevenuta nello stesso modo in cui si scongiurerebbe qualsiasi virus: stare lontano dalle persone malate, garantire la migliore ventilazione possibile quando si è al chiusi tra le proprie quattro mura, indossare una mascherina di alta qualità e tenere le mani il più pulite possibile.

I neonati ad alto rischio, ovvero con patologie pregresse, possono ricevere un trattamento preventivo con dosi mensili di Synagis (palivizumab) dal produttore farmaceutico svedese Orphan Biovitrum. AstraZeneca Plc e Sanofi SA sperano i tempi rapidi nell’approvazione statunitense ed europea del Beyfortus (nirsevimab), farmaco per la prevenzione delle infezioni da RSV nei neonati e nei bambini.

Vaccino contro RSV: entrerà in vigore?

Non esiste un vaccino contro l’RSV, sebbene Pfizer Inc stia sviluppando RSVpreF per gli adulti. Nel frattempo, è importante che tutti si aggiornino sui propri vaccini COVID e antinfluenzali, lo afferma sempre l’Organizzazione Mondiale della Sanità di concerto con l’Edc. Parte dell’aumento dei casi di RSV è dovuto quindi all’allentamento delle precauzioni Covid: l’obbligo di indossare le mascherine e il distanziamento sociale hanno di fatto ridotto i tassi sia di RSV che di influenza durante la pandemia.

I tassi di RSV erano insolitamente bassi nell’autunno/inverno 2020-2021, ma sono aumentati notevolmente a partire dalla primavera 2021 e sono aumentati dalla fine di agosto.