News

Incubo influenza aviaria, chiuse alcune isole: migliaia di uccelli trovati morti

Si riaffaccia l’incubo lockdown nel mondo occidentale: prima il Covid, ora l’influenza aviaria. Ecco costa sta succedendo.   

Era la scorsa estate quando più di 6mila uccelli migratori approdarono nell’arcipelago inglese delle isole Farne. Dovevano fermarsi lì per riprodursi, e invece furono trovati morti. Il motivo? Un terribile focolaio di influenza aviaria, virus estremamente letale per uccelli e pollame, e da un paio d’anni all’origine di gravi conseguenze in Europa, sia per gli allevamenti intensivi che per la fauna selvatica.

Dopo il Covid torna, seppure in altre forme, l’incubo lockdown (Pixabay – Ladestranews.it)

Ecco perché, come misura precauzionale e allo scopo di tutelare il più possibile l’habitat naturale, le isole in questione – un arcipelago nel Mare del Nord, al largo della costa del Northumberland – furono chiuse ai turisti. Ora il copione si ripete: la gravità dell’epidemia è tale da far temere che la prossima estate si riviva lo stesso incubo.

Lo spettro inquietante dell’influenza aviaria sulle nostre società

Le isole Farne erano frequentate ogni anno erano da circa 45mila visitatori, soprattutto amanti del “birdwatching”, per cui è facile rendersi conto dell’impatto economico – oltre che sociale – della nuova chiusura. Harriet Reid, responsabile dei guardaparco delle isole, ha spiegato al Guardian che molte delle specie di uccelli che passano per l’isola “sono rare e soprattutto già in difficoltà a causa delle conseguenze del cambiamento climatico”. Uno dei pochi modi in cui si può intervenire per mitigare gli effetti della malattia ed evitare di disturbare gli uccelli è “limitare l’accesso delle persone”.

Per gli esseri umani in genere il rischio di infezione da viaria è basso, ma guai ad abbassare la guardia (Pixabay – Ladestranews.it)

Per l’uomo il rischio di infezione è basso, ma l’esperienza del Covid ci ha insegnato a non abbassare la guardia. Ora si teme soprattutto per gli uccelli che nidificano sulle scogliere: a partire dalle urie e dai beccapesci. I loro nidi sono molto vicini gli uni agli altri, e la densità di popolazione molto elevata fa aumentare il rischio di infezione, spiega Ben McCarty del National Trust. Sono già state trovate carcasse di diversi uccelli marini, tra cui alcuni gabbiani. Anche se per ora non è confermato il nesso con l’aviaria.

Il divieto all’accesso sulle isole serve a creare il migliore habitat possibile per la nidificazione. Ma anche a capire quanti uccelli migratori torneranno dopo la grave infezione del 2022. A detta di alcuni biologi, potrebbero volerci anni per riportare tutto alla normalità.

Enrico

Recent Posts

Pastiera napoletana, ecco la ricetta di Cannavacciuolo che ti manderà in estasi

Lo chef Cannavacciuolo svela la sua ricetta per fare una strepitosa pastiera napoletana, dopo averla…

1 anno ago

Gerry Scotti al settimo cielo per il nuovo arrivo: condivide la gioia con i suoi fan, ecco le sue parole

Gerry Scotti si mostra al settimo cielo per il 'nuovo arrivo': ecco cosa ha annunciato…

1 anno ago

Attenzione alle uova: solo con questa operazione sarai al sicuro da ogni contaminazione

Come consumare le uova in tutta sicurezza? Per evitare il rischio di contaminazione devi sempre…

1 anno ago

Questi 3 segni zodiacali devono fare una scelta difficile in amore entro la fine del mese

Nell'imminente periodo questi 3 segni zodiacali si ritroveranno a fare una scelta difficile in amore:…

1 anno ago

4 differenze quasi introvabili: cosa nascondono di diverso questi due micetti? Hai 10 secondi per scoprirlo

Mettete alla prova la vostra abilità con questo divertente test delle differenze: i due gattini…

1 anno ago

5 segnali che ti fanno capire se la tua coppia è in crisi: fai attenzione a questi prima che sia troppo tardi

Una coppia in crisi presenta una serie di caratteristiche riconoscibili, al di là delle particolarità…

1 anno ago