Scende sensibilmente il numero di beneficiari del Reddito di cittadinanza: la stretta decisa dal Governo Meloni comincia a dare i suoi effetti.
Bye bye Reddito di cittadinanza. Nel giro di un anno circa 200mila nuclei hanno salutato il sussidio, e anche le richieste risultano in calo. Il motivo? La stretta del governo Draghi (che aveva tra l’altro portato da tre a due le offerte di lavoro rifiutabili), poi ulteriormente rafforzata dall’esecutivo Meloni con l’ultima legge di Bilancio.
![Reddito di cittadinanza addio calo beneficiari chi non potrà più chiederlo](https://www.ladestranews.it/wp-content/uploads/2023/02/Reddito-di-cittadinanza-13.2.23-Ladestranews.it_.jpg)
Il nuovo governo di centrodestra non solo ha azzerato le proposte di lavoro che si possono rifiutare, ma anche previsto l’obbligo di formazione per i più giovani e stabilito che gli occupabili non avranno più diritto all’assegno a partire da agosto. Un giro di vite che ha già cominciato a produrre i suoi effetti.
Tutte le novità sul fronte del Reddito di cittadinanza
Partiamo da un primo dato significativo: se a dicembre 2021 i nuclei familiari destinatari del Reddito di cittadinanza erano più di 1,2 milioni, un anno dopo, complici i controlli e il numero dei decaduti dal beneficio, la cifra è scesa a 1 milione e 45mila famiglie. In realtà, anche le richieste per accedere al sussidio cavallo di battaglia dei Cinquestelle sono in diminuzione rispetto ai primi anni: segno che il vento sta cambiando.
![Reddito di cittadinanza addio calo beneficiari chi non potrà più chiederlo](https://www.ladestranews.it/wp-content/uploads/2023/02/Protesta-dei-disoccupati-a-Napoli-13.2.23-Ladestranews.it_.jpg)
Secondo alcuni osservatori, con le nuove regole “anti-fannulloni” molti percettori del reddito di cittadinanza avrebbero cominciato a guardare ad altre soluzioni per mettersi al sicuro, accelerando l'”esodo” verso il lavoro. Certamente, come accennato, i controlli hanno fatto la loro parte. Nel 2022, secondo gli ultimi dati dell’Inps, le decadenze sono state 268mila e le revoche più di 72mila. Le regioni con il più alto numero di percettori restano Campania, Sicilia, Lazio e Lombardia.
Guardando al numero dei nuclei beneficiari, nel 2022 si registra un netto calo in Lombardia (da 139mila a 115mila famiglie), ma anche nel Lazio (con 10mila famiglie – pari a oltre 20mila persone coinvolte – in meno). In Campania si è passati da 333mila a 327mila nuclei raggiunti da almeno una mensilità. Solo la Sicilia segna un aumento di 2mila unità.
E ancora: tra novembre e dicembre, quando si è fatta sentire la nuova stretta del governo Meloni, la platea dei nuclei percettori è passata da 1.055.042 a 1.045.992. Andando più a ritroso, ad agosto le famiglie raggiunte erano 40mila in più rispetto a oggi, e a gennaio erano oltre 1,2 milioni. La diretta conseguenza è che anche la spesa per il Rdc si sta assottigliando: nel 2022 il sussidio è costato poco meno di 8 miliardi di euro, contro i circa 8,3 dell’anno prima. La previsione per quest’anno è sui 6 miliardi di euro.
Al momento, i 2,20 milioni di cittadini italiani, 201mila cittadini extracomunitari con permesso di soggiorno Ue, 84mila cittadini europei, 3.600 familiari delle precedenti categorie o titolari di protezione internazionale percepiscono un importo medio erogato per il Rdc pari a 580 euro. Quanto alla distribuzione geografica dei beneficiari, 425mila sono al Nord, 327mila al Centro e oltre 1,7 milioni al Sud e nelle isole.