Scandalo in Parlamento: deputata costretta a fare il test del dna al figlio neonato

La speranza è che questa denuncia pubblica possa servire a far fare dei passi in avanti al nostro Paese

Il mondo della politica, si sa, è spietato. Ma il grado di cattiveria e di maldicenze che il nostro Paese ha raggiunto con questo caso di cui vi stiamo per parlare è senza eguali.

Parlamento
Parlamento e pettegolezzi beceri foto: Ansa – ladestranews

Diffamata, calunniata. Vittima di pettegolezzi e rumors spregevoli. E’ accaduto a una parlamentare della Repubblica italiana. Ma accade, purtroppo, quotidianamente a donne di ogni tipo. Di ogni età e di ogni latitudine.

Tutto questo, evidentemente, simbolo e specchio di un Paese ancora retrogrado, ancora arenato su posizioni bigotte e antiquate. In questo caso, infatti, la deputata italiana è stata addirittura costretta a effettuare il test del DNA al figlio appena nato, per mettere a tacere i pettegolezzi, tanto dell’emiciclo, quanto della buvette di Montecitorio.

Perché la notizia (falsa) ha iniziato a circolare nelle chat e nelle chiacchiere da bar. Come diceva il grande Fabrizio De André, “come una freccia dall’arco scocca, vola veloce di bocca in bocca”.

L’incredibile storia della deputata italiana

Protagonista di questa incredibile (e squallida) storia è la parlamentare Rachele Silvestri, deputata di Fratelli d’Italia, partito di maggioranza relativa, di cui la premier Giorgia Meloni è leader. Ex Movimento 5 Stelle, la deputata Silvestri ha dato alla luce il figlio Valentino alla fine del 2022. Doveva essere uno dei momenti più belli della vita di una donna. Che qualcuno, però, ha cercato di rovinare e di insozzare.

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La deputata di Forza Italia, Rachele Silvestri (Fonte Facebook Rachele Silvestri) – ladestranews

“Sono stata costretta a fare il test di paternità per mio figlio di soli tre mesi. E il padre è proprio Fabio, il mio compagno. Naturalmente, non avevo dubbi” ha scritto in una lettera inviata al Corriere della Sera. La deputata si è trovata costretta a farlo, per mettere a tacere le ignobili dicerie che la volevano legata (almeno sotto il profilo fisico e sessuale) a un deputato di Fratelli d’Italia.

L’onorevole Silvestri sarebbe stata quindi raggiunta dalla voce che il piccolo Valentino non fosse figlio del compagno, ma di un politico molto influente di Fratelli d’Italia, a sua volta sposato. Il figlio sarebbe, quindi, nato da una relazione clandestina, grazie alla quale la stessa avrebbe anche ottenuto la candidatura.

Il dono della procreazione svilito, strumentalizzato per fini politici. Specchio di quanto in basso sia caduta, non solo la politica italiana, ma l’intera società del nostro Paese. La deputata Silvestri, infatti, per il proprio ruolo, ha avuto la possibilità di denunciare tutto. Ma quante sono le donne che, ogni giorno, subiscono, nel silenzio, questo tipo di comportamenti? La speranza è che questa denuncia pubblica possa servire a far fare dei passi in avanti al nostro Paese.