Non si potranno vendere e affittare le case italiane: inquilini e proprietari hanno paura

Inquilini e proprietari preoccupati per la novità. Non si potranno vendere e affittare le case italiane. Ma vediamo di cosa si tratta.

L’Unione Europea ha avviato l’iter, approvato dal Parlamento Europeo, che prevede la riqualificazione strutturale di tutti gli edifici, le case e gli immobili per portarli a zero emissioni di anidride carbonica. Questi interventi, oltre a essere estremamente dispendiosi per i proprietari degli immobili in questione, si assestano in un periodo di crisi a causa degli aumenti dei prezzi di fitto e vendita.

stop alla vendita di case
Niente più case in vendita o in affitto – ladestranews.it

La paura dei proprietari e degli inquilini di case con classe energetica G in vista del decreto europeo che vuole dare una spinta alle “Case Green” entro il 2030: costi altissimi da sostenere e impennata nei prezzi di affitto.

Tutto ciò ha generato un timore diffuso e la paura per i proprietari e per tutti gli inquilini in affitto riguardo l’aumento dei prezzi e la svendita degli immobili che non sono provvisti di classe energetica E. Ma vediamo più nel dettaglio la questione.

Le “Case Green” e la Classe E

Il nuovo decreto, che entrerà probabilmente in vigore dopo l’approvazione del Consiglio Europeo, ha già un calendario di discussione in programma che prevede la riqualifica di tutti gli immobili verso la classe energetica E e che prevede una serie molto costosa di interventi strutturali a spese dei proprietari. Nuovi infissi con doppio vetro, caldaie a condensazione e coibentazione dei tetti delle abitazioni rappresentano le direttive di riqualifica che dovranno essere presenti negli edifici europei entro gennaio 2030.

riqualificazione energetica classe E
Le nuove Case Green e i costi spropositati per la riqualifica – ladestranews.it

A prendere la parola sono tutti gli amministratori di condominio, che si vedono costretti a richiedere ai proprietari cifre astronomiche per portare a termine la richiesta dell’Unione Europea. Ma non tutti hanno la possibilità di spendere somme del genere per riqualificare la loro casa: Rossana De Angelis, presidente della sezione romana dell’Associazione nazionale amministratori di condominio (Anaci) dice in un’intervista a Agenzia NuovaLa gente non ha soldi per poter far fronte a queste spese“. In effetti, gli interventi imposti agli immobili escludono solo i centri storici dal computo generale, mentre le persone più povere e prive di mezzi vivono in periferia.

La questione è davvero scottante e potrebbe avere pesanti ricadute anche per i proprietari e gli inquilini in affitto. Vediamo perché.

Niente più case in vendita o in affitto

Con l’aumento dei prezzi e le spese straordinarie di intervento agli immobili c’è il rischio concreto di un blocco del mercato immobiliare. Se i proprietari delle case dovranno sostenere tutte queste spese, in automatico saranno costretti ad aumentare il canone di fitto mensile per gli inquilini. A loro volta, gli affittuari, che optano per l’affitto perché non possono permettersi di comprare casa, non potranno affrontare l’aumento della spesa mensile.

Inoltre, anche chi volesse decidere di vendere la proprietà andrebbe incontro a difficoltà enormi: se un proprietario vuole vendere la sua casa con classe energetica G, nessuno vorrebbe comprarla per poi sostenere le enormi spese di riqualifica. Il proprietario si troverà così a svendere la proprietà o a non riuscire a venderla.

L’appello degli amministratori di condominio

Una soluzione c’è e va richiesta. Concetta Cinque, presidente dell’Associazione italiana amministratori e condomini (A.ss.i.a.c) sostiene che queste misure di riqualifica vadano riviste su base territoriale e demografica: inutile attribuire le stesse direttive a Italia e paesi nordici, poiché le differenze di reddito pro capite e di clima rendono i paesi imparagonabili tra loro, così come le differenze di consumo energetico. Servono quindi misure specifiche e differenziate.

ristrutturazione palazzi
Bonus Ristrutturazione immobili bloccato – ladestranews.it

Inoltre, vanno proposte, migliorate e integrate tutte quelle misure di aiuto detraibili per singolo cittadino, ma questa volta le sovvenzioni vanno controllate e monitorate, evitando di commettere l’errore del Bonus Ristrutturazione a cause della cui sospensione, molte strutture sono rimaste bloccate da impalcature e lavori a metà.

Servono aiuti concreti ai cittadini e misure diversificate per la riqualifica degli edifici, senza tutto ciò gli italiani non potranno permettersi di arrivare pronti al 2030.