Mangi sempre in un certo modo? Forse potresti soffire di ortoressia

Che rapporto hai con il cibo? Scegli sempre di mangiare nello stesso modo? Potresti soffrire di ortoressia.

Mangiare sano, farlo in modo consapevole ed equilibrato, senza essere “ossessionati” da percorsi salutistici che, per quanto efficaci e utili a star bene, finiscono con l’ingabbiare e condizionare la nostra quotidianità: tutto questo si rivela fondamentale per avere un rapporto sereno innanzitutto con noi stessi e poi con chi ci circonda.

soffire di ortoressia
Hai un rapporto complicato con il cibo? Potresti soffrire di ortoressia, ecco di cosa si tratta – ladestranews.it

Raggiungere, con il cibo, un rapporto sano, sereno, che conduce ad uno stato di buona salute per il nostro corpo ma anche per la nostra mente è una priorità, soprattutto nelle fasce di età in cui il nostro benessere psico-fisico si rivela indispensabile per affrontare le prove della vita. Questo accade ad esempio se siamo studenti universitari prossimi alla laurea, oppure se siamo giovani dipendenti di una azienda, appena assunti, e chiamati a dimostrare il nostro valore e la nostra affidabilità.

Sebbene non formalmente riconosciuta nel Manuale diagnostico-medico, la consapevolezza sull’ortoressia, da parte degli esperti di tutto il mondo, sia nel settore della nutrizione che in quello della psicologia, è in aumento.

Ortoressia: l’incredibile ossessione per il cibo sano, ecco di cosa si tratta

Di cosa stiamo parlando? Il termine “ortoressia” è stato coniato nel 1998, si tratta quindi una patologia di recentissima identificazione, e indica una vera ossessione per un’alimentazione corretta o “salutare”. Sebbene essere consapevoli e preoccupati della qualità nutrizionale del cibo che mangi non sembri davvero un problema, anzi potremmo essere di fronte a quello che all’apparenza è un pregio, le persone con ortoressia diventano così fissate sulla cosiddetta “alimentazione sana” che in realtà finiscono con il danneggiare il proprio benessere.

Soffrire di ortoressia
Ortoressia: il rapporto difficile con il cibo e l’ossessione per tutto ciò che è sano – ladestranews.it

Senza criteri diagnostici formali, è difficile ottenere una stima precisa di quante persone soffrono di ortoressia nel mondo e capire, di conseguenza, se si tratta davvero di un disturbo alimentare non diagnosticato in via ufficiale, legato esclusivamente ad una fissazione per il cibo sano, oppure se siamo di fronte ad un tipo di disturbo alimentare ben noto come l’anoressia oppure, possibilità più grave, se siamo davanti ad un vero disturbo ossessivo-compulsivo. Gli studi recenti hanno dimostrato che molti individui con ortoressia soffrono anche, nel contempo, di un disturbo ossessivo-compulsivo.

Abbiamo voluto riassumere alcuni sintomi chiave dell’ortoressia: si tratta del frutto di accurate indagini mediche che, finalmente, cominciano a dare una classificazione diagnostica a questa patologia. Ecco alcuni segnali importanti che lasciano immaginare che un soggetto adulto potrebbe soffrire di ortoressia. Molte volte si tratta di veri e propri comportamenti “anomali”.

  • Controllo compulsivo delle liste degli ingredienti e delle etichette nutrizionali.
  • Un aumento spropositato della preoccupazione per la salute degli ingredienti.
  • Eliminare un numero crescente di gruppi di alimenti (tutti gli zuccheri, tutti i carboidrati, tutti i latticini, tutta la carne, tutti i prodotti animali).
  • Incapacità di mangiare qualsiasi cosa tranne un ristretto gruppo di alimenti considerati “sani” o “puri”.
  • Insolito interesse per la salute di ciò che mangiano gli altri.
  • Trascorrere ore al giorno a pensare a quale cibo mangiare al prossimo pasto.
  • Mostrare alti livelli di angoscia quando non sono disponibili cibi “sicuri” o “sani”.
  • Seguito ossessivo di blog di cibo e “stile di vita sano” su Twitter e Instagram.

In definitiva siamo di fronte ad una patologia che non è facile da diagnosticare e di conseguenza curare. E’ un nemico invisibile, una forma di pericolosa ossessione per il cibo sano che può generare un effetto inverso sulla nostra salute rispetto a quelli che sono i nostri obiettivi.