Le amputano braccia e gambe, ma la diagnosi era sbagliata: il dramma a Terni

    Un errore medico drammatico ha sconvolto la città di Terni. Ad Anna hanno amputato gambe e braccia, ma la diagnosi era sbagliata. 

    Sono storie che non vorremmo mai sentire, quelle come questa accaduta a Terni. Eppure, anche nella moderna e tecnologica Italia del 2023, possono ancora accadere questi drammi: a una giovane donna, a causa di una diagnosi sbagliata, sono stati amputati tutti gli arti. Ecco cosa è successo.

    Terni: le amputano braccia e gambe
    Anna Leonori con Bebe Vio (ladestranews.it / ansafoto)

    Tutto ha inizio nel 2014, quando ad Anna viene diagnosticato un tumore maligno che, secondo i medici, richiede un rapido ed invasivo intervento. La paziente si fida e quindi si fa operare a Roma: qui le asportano utero, ovaie, quaranta linfonodi e la vescica, sostituita con una ortoptica. Da questo momento in poi, inizia il suo calvario.

    Le amputano braccia e gambe ma è tutto un errore

    Dal momento in cui ad Anna vengono asportati tutti questi organi, la sua vita cambia completamente. Non è solo il lento e difficile ritorno alla vita di tutti i giorni ad affaticarla, ma anche una notizia che arriva poco dopo l’operazione: l’esame istologico non ha riscontrato nessun tumore e, di conseguenza, quelle tremende e irreversibili operazioni che le hanno stravolto la vita erano non necessarie.

    Terni: le amputano braccia e gambe
    Errore medico a Terni: le amputano braccia e gambe (ladestranews.it / ansafoto)

    Per quattro anni, Anna Leonori ha dovuto vivere tra un ospedale e l’altro e il 7 ottobre 2017 è stata ricoverata anche per una peritonite acuta generalizzata, causata dalla perforazione della vescica. Dopo essere stata in coma per un mese e mezzo, è stata trasferita a Cesena: qui ha subito l’amputazione di entrambe le braccia e le gambe. Se però non le fosse stato diagnosticato quel tumore inesistente, probabilmente non sarebbe neanche successo tutto ciò.

    Oggi Anna vuole portare in Tribunale le tre strutture sanitarie che le hanno stravolto la vita: l’Ausl Romagna, il Regina Elena di Roma e il Santa Maria di Terni. Nel frattempo, vicino a lei e alla sua famiglia c’è Bebe Vio che, avendo saputo della situazione di Anna, l’ha voluta conoscere per aiutarla. “Imparerai a spostarti da un posto all’altro e nelle valigie avrai solo protesi.  Farai una vita che si avvicina il più possibile alla normalità” le ha detto. Anna Leonori è mamma di due figli e, anche grazie a loro, è piena di energia per combattere la sua battaglia legale e per riuscire a vivere una vita il più piena possibile.