Dolcificante e ictus: ecco quello che non devi più usare | La scienza prova il forte rischio “allarme consumatori”

Uno studio pubblicato su Nature Medicine lancia l’allarme sull’incidenza di ictus tra chi è solito consumare un particolare sostituto dello zucchero.

Lo zucchero, si sa, è nemico della dieta. Anche per questo è molto diffuso il consumo di dolcificanti come alternativa alla ghiotta granella bianca. Ma si tratta di un sostituto sicuro? Un nuovo studio rilanciato da una prestigiosa rivista scientifica solleva dubbi al riguardo.

dolcificante eritrolo aumenta rischio ictus
Il consumo del dolcificante eritritolo è collegato a un più alto rischio di infarti e ictus – AnsaFoto (Ladestranews.it)

Nature Medicine ha pubblicato i risultati di una ricerca condotta da un’équipe di scienziati americani. In sintesi, il consumo del dolcificante eritritolo è collegato a un più alto rischio di infarti e ictus. Risultati che evidenziano quanto meno la necessità di ulteriori ricerche sulla sicurezza del popolare sostituto dello zucchero. Vediamoli nel dettaglio.

Il pericoloso nesso tra ictus e dolcificante eritrolo

L’eritritolo è un dolcificante dall’apporto calorico pressoché nullo, ampiamente utilizzato su cibi e bevande. Si tratta di un alcol zuccherino (polialcol), come il sorbitolo e lo xilitolo. Identico per aspetto e sapore alo zucchero, è considerato – almeno finora – sicuro nonostante si sappia poco degli effetti del consumo a lungo termine. Ma secondo l’analisi dell’americana Cleveland Clinic, che ha coinvolto oltre 4.000 persone negli Stati Uniti e in Europa, i soggetti con livelli più elevati di eritritolo nel sangue sono a rischio elevato di sperimentare un grave evento cardiaco avverso.

dolcificante eritrolo aumenta rischio ictus
L’ictus rappresenta una delle principali cause di morte e invalidità in Italia e non solo – AnsaFoto (Ladestranews.it)

Gli autori della ricerca, che hanno analizzato anche gli effetti dell’aggiunta di eritritolo direttamente in campioni di sangue o di piastrine isolate, sottolineano che l’eritritolo rende “le piastrine più facili da attivare” e capaci di formare coaguli. “Gli edulcoranti come l’eritritolo sono diventati sempre più popolari negli ultimi anni, ma è necessaria una ricerca più approfondita sui loro effetti a lungo termine” spiega il dott. Stanley Hazen, principale autore dello studio, presidente del Dipartimento di Scienze Cardiovascolari e Metaboliche del Lerner Research Institute e coresponsabile della Cardiologia Preventiva presso la Cleveland Clinic. “Le malattie cardiovascolari si accumulano nel tempo e sono la principale causa di morte a livello globale. Dobbiamo assicurarci che i cibi che mangiamo non siano complici nascosti”.

I prodotti contenenti eritritolo sono spesso raccomandati per le persone affette da obesità, diabete o sindrome metabolica che devono ridurre il consumo di zuccheri e calorie. Gli stessi soggetti che sono a più alto rischio di eventi cardiovascolari avversi come infarto e ictus. Secondo i ricercatori, l’eritrolo viene scarsamente metabolizzato dall’organismo ed entra nel flusso sanguigno, per poi essere smaltito principalmente attraverso l’urina. Di qui l’importanza di condurre ulteriori studi per valutare gli effetti a lungo termine dei dolcificanti artificiali in generale, e dell’eritritolo in particolare, in particolare negli individui a più alto rischio di malattie cardiovascolari.