“Questa è la ferita più grande”, parole pesantissime: la RAI trema e scoppia il caso

Parole durissime, che danno il segno di come, questa volta, si sia superato il limite. E la bagarre sembra essere solo all’inizio

Da sempre la politica tenta (e spesso ci riesce) di mettere le mani sulla RAI. Che siano i governi di centrodestra o quelli di centrosinistra, la voglia di occupare le poltrone che contano è sempre la stessa. Ma, questa volta, il caso sulla tv di Stato è di quelli clamorosi.

Il caso RAI
La RAI nella bufera dopo il Festival di Sanremo – ladestranews

Arriva tutto all’indomani della fine della 73esima edizione del Festival di Sanremo. La kermesse, condotta da Amadeus (che è anche direttore artistico) ha raccolto consensi inoppugnabili in termini di ascolti. I dati sullo share sono lì, come macigni. Ma la polemica politica impazza ugualmente.

Come è noto, infatti, ogni anni la kermesse musicale va ben oltre gli aspetti di tipo artistico, diventando, un anno per un motivo, un anno per un altro, un motivo di dibattito politico. Questo perché, in quei cinque giorni, Sanremo diventa il centro dell’Italia e il palco dell’Ariston un luogo più influente del Parlamento.

Il caso RAI

E, allora, nonostante l’ottima riuscita dell’edizione 73 del Festival della Canzone Italiana, sembrerebbe che la maggioranza di centrodestra spinga per un avvicendamento ai vertici RAI. A molti, tra i conservatori, non sarebbero piaciute alcune prese di posizione di chiaro stampo politico. Soprattutto per quanto concerne le tematiche di genere.

Il dirigente RAI, Coletta
Le accuse omofobe a Coletta – ladestranews

In particolare, il gesto di Fedez, con la foto del sottosegretario Bignami. Ma anche il bacio tra lo stesso rapper e il cantante in gara Rosa Chemical. Nel mirino delle critiche il direttore dell’intrattenimento Prime Time, Stefano Coletta, che, dal canto suo, ha risposto alle critiche sostenendo di non poter controllare le azioni di tutti gli artisti. Incontrollabili per antonomasia.

Accade questo. Che uno spettacolo che ha sfiorato il 70% di share non venga attaccato (come si potrebbe?) per ragioni artistiche. Ma per cause politiche. E, così, sembrerebbe il bilico proprio il posto di Coletta, che, invece, avrebbe creato un grande vantaggio all’azienda per la quale lavora.

Dal canto suo, Coletta tira dritto e difende la propria professionalità e la correttezza del proprio operato. Ma non nasconde l’amarezza: “La ferita più grande è essere stato attaccato sul privato, dal punto di vista sessuale” ha detto in una intervista a “La Repubblica”. Quando l’attacco sfocia sul privato, infatti, è il segno che si è superato il limite. E l’impressione e che siamo solo all’inizio della bagarre.